domenica 10 febbraio 2008

Il Padrino parte II - di Francis Ford Coppola. Con Robert de Niro, Al Pacino, Rovert Duvall, Diane Keaton, John Cazale, Gastone Moschin. Colore 200 min. Produzione Usa 1974.

La seconda parte de "Il Padrino" è il naturale seguito del primo film, ma magistralmente condito dalla storia parallela della gioventù di Vito Corleone(si sprecherebbero i superlativi per Bob De Niro, vincitore dell'Oscar), proprio per mettere in risalto le differenze della "famiglia" ora guidata dal figlio Mike, volta a sorpassare l'intero "credo" onorato dal padre: non più onore e rispettabilità, ma denaro, potere, ed avidità. Ma la svolta di Mike ha un che di metafisico, si abbandona per lunghi tratti avvolto nel pensiero e nel passato, spesso dubbioso delle sue scelte e sul futuro, ma tuttavia carnefice senza freno quando le trasforma in azione. E rimandi all'America dell'epoca(corruzione, intrecci politici ambigui etc.), se ne possono cogliere a bizzeffe, come bene in risalto, soprattutto, il passaggio dal vecchio ordinamento mafioso costruito sull'onore(una prerogativa assoluta del vecchio mondo e dei padri), a quello non curante dei valori che ostenta la ricchezza ed il potere raggiunto(il nuovo mondo del figli), quello che si plasma all'interno della classe sociale che guida una nazione. Infatti, Mike, oltre a radicarsi con efferatezza negli States, decide di allargare i propri affari ritrovandosi addirittura partecipe della Storia: a Cuba per affari, vive la rivoluzione cubana al suo apice poche ore prima della vittoria di Fidel Castro. Una seconda parte decisamente più oscura rispetto alla prima seppur stilisticamente la pellicola si muova come la precedente. Una pellicola che sgorga falcidia a non finire con Mike protagonista sterminatore di tutti quelli che insidiano la fortezza della Famiglia, fratello compreso. Chiuso nelle sue dimore come un re che difende ad ogni costo il suo castello. E nonostante tutto, come si diceva, in Mike vige una solitudine che oltre a non consolare ed a tratti pari a quella del padre, nonostante abbia un concetto della "famiglia" diverso e viva in un mondo diverso. Una solitudine che lo condanna mentre seduto sul suo trono cambia il destino del mondo. Segno che il passato e, probabilmente, le sue scelte, la sua scelta, lo rendono ancora preda e non cacciatore come in pubblico appare. Vincitore di sei premi Oscar: migliore attone non protagonista(De Niro), miglio film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior colonna sonora, miglior scenografia. Altro capolavoro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che dire? Un capolavoro assoluto!

M.S. ha detto...

ancora di più del primo capitolo. peccato che la trilogia si concluda con un titolo per nulla all'altezza dei due predecessori.