sabato 27 settembre 2008

Anathema - "Hindisight" - Kscope 2008.

Bisogna ancora attendere per il nuovo degli Anathema perchè questo 'Hindsight' non è altro che la riproposizione di brani già editi in versione semi-acustica(con un inedito). Ma questo non fa del disco un lavoro che non merita attenzione. Anzi, conoscendo la vena umorale e la finezza negli arrangiamenti dei fratelli Cavanagh potreste già provare ad immaginare a cosa andrete incontro. Tinte e sfumature malinconiche amplificate dagli strumenti classici ed un'atmosfera da camera rendono brani noti per la loro alta carica emozionale anche migliori delle versione orginali. Come nel caso di "Flying", di "One Last Goodbye" e di "Fragile Dreams" che toccano ancora di più dentro, nel profondo, dove la voce di Vincent si abbassa ed allo tempo si fa ancora più eterea pronta a rimarcare la malinconica rassegnazione che impregna ogni composizione della band. Se per tutti i brani vale una riproposizione fedele rispetto alle versioni orginali, ma spogliate in buona parte dalla ritmica e dall'elettricità, "Are You There" è sorretta, invece, dalle chitarre acustiche con un soprendente tempo andante che cuce addosso alla canzone un vestito nuovo senza sfigurarne l'aspetto: un capolavoro dal respiro armonico incontrollato che scioglie il sangue nelle vene. Molto bello anche l'inedito, "Unchained(Tales Of The Unexpected)", anch'esso lanciato tra le spire delle corde dell'acustica che chiude un disco di cui se ne sentiva comunque il bisogno, pur se aggiunge poco alla straordinaria evoluzione cui gli Anathema si prestano disco dopo disco. E dopo questo 'Hindsight' chissà cos'altro ci riserveranno.