venerdì 21 gennaio 2011

Canaan - "Contro.Luce" - Eibon Records - 2011

"Questa polvere di vita
che mi riempie la gola
è specchio di un'anima
invisa a sè stessa
che si guarda sbagliare
senza mai imparare..."


Il sesto album in studio dei Canaan conferma la vena stilistica della band, nonchè quella emotiva. Dark-wave, ambient e vagiti elettronici al servizio dell'introspezione pura. Connubio che se apparentemente potrebbe indurre a pensare al solito indigesto polpettone triste e malinconico, i fatti invece dimostrano che ci troviamo al cospetto dell'ennesimo capolavoro della band lombarda. Dopo l'esaltante esperienza con Neronoia - Un Mondo In Me, e Il Rumore Delle Cose - dopo il bellissimo The Unsaid Words, 'Contro.Luce' si staglia sopra ogni altra produzione di Berchi e soci e diventa indubbiamente il manifesto definitivo della band. Non perchè non ci siano margini per progredire, anzi, ma allo stato delle cose riesce difficile pensare si possa fare meglio data l'eccellenza dell'album in questione: maturo e sperimentale, coacervo di umori e sensazioni infinite, oscuro e malato, oppressivo e doloroso, ma di pari passo cedevole, indulgente, a tratti delicato, poetico. Ben ventuno brani che scorrono via senza arrecare affanni tra ritmiche dilatate e lente, suoni filtrati, effetti, innesti etnici di matrice mediorientale, tappeti ambient, orchestrazioni - della Universal Choas Orchestra - melodie che ti si piantano dentro e crescono man mano con l'andare del brano, per poi sbocciare definitivamente...sempre dentro. Riflessivo e conturbante, in solenne e perpetuo chiaroscuro, 'Contro.Luce' è completamente cantato in italiano e soltanto da Mauro il quale riesce a trasmettere il colore ed il calore necessari ad ogni testo, in ogni contesto. Disco perfetto? No, ci mancherebbe, ma se lo fosse probabilmente non sarebbe qualitativamente immenso come dimostra di essere: qui è fondamentale anche il fascino dell'imperfezione - poche, pochissime - segno che nel suo incedere maestoso l'album trasmette dignità anche ai difetti. Virtù che solo i più grandi possiedono, ed i Canaan ormai grandi lo sono per davvero.

"Quando chiudere gli occhi somiglia un po' a morire
Quando chiudere gli occhi vuol dire svanire
Deve esserci un modo per togliere le spine
Deve esserci un modo per spegnere il dolore nel cuore
senza farlo sanguinare

Dal profondo di un cuore in rovina
si ritorna finalmente a respirare
l'aria pura del mattino"

Un divenire di emozioni senza fine.