martedì 2 dicembre 2008

Il piacere e l'amore - di Nuri Bilge Ceylan. Con Ebru Ceylan, Nuri Bilge Ceylan, Nazan Kesal, Mehmet Eryilmaz. Produzione Turchia/Francia 2006.

Ancora solitudine. Ancora sentimenti che mutano ed inaridiscono. Il regista turco mette di nuovo l'accento sul disagio interiore questa volta conseguente ad un rapporto amoroso che si chiude, si riapre, si chiude di nuovo, ma con volontà alterna. Isa - docente di storia dell'arte - e Bahar - produttrice televisiva- si amano. Lei decide di lasciarlo durante le vacanze, ormai insofferente al rapporto. Si perdono completamente di vista al ritorno ad Istanbul. Lui, dopo aver adescato una vecchia fiamma con la quale si esibisce in un amplesso(condiviso) al limite dello stupro, va in cerca di lei. Ritrovata, sarà lui a lasciare lei questa volta. Lo scorrere del tempo e degli eventi segna inevitabilmente anche le passioni. Come il cambio delle stagioni condiziona la natura. Da qui il titolo originale "Iklimler", climi in turco, che dettano i tempi dell'amore vuoto compreso: tra le stagioni - in estate si chiude, in autunno si riaccende, in inverno si chiude ancora - manca la primavera. La stagione in cui sbocciano i fiori. Stagione in cui per Isa non sboccerà mai più nulla. Primi piani, lunghi silenzi, paesaggi innevati ed una Istanbul gelida e triste come da copione - come anche Pamuk straordinariamente descrive nel suo "Instanbul" - fanno da cornice ad un film che conferma l'abilità del regista balcanico nel descrivere la condizione dell'uomo moderno che affannosamente rincorre per avere e deliberatamente perde una volta ottenuta. Qualche forzatura ed una banale linearità della storia amorosa non tolgono nulla ad un film di valore, artigianale, sincero, corredato da una splendida fotografia.