domenica 31 luglio 2011

My Dying Bride - Evinta - Peaceville Records - 2011

Vecchi brani rivisti e riarrangiati in questo doppio CD. Ma non è sufficiente a discrevere 'Evinta' perchè, in pratica, è un nuovo album a tutti gli effetti. Quelle proposte sono versioni talmente elaborate e stilisticamente diverse rispetto alle originali che i brani suonano assolutamente come nuovi. Un lavoro enorme di rielaborazione che trasforma i classici della band in suite orchestrali, sinfoniche, in cui sono gli strumenti acustici a tracciarne le melodie ed a strutturarli come operette classiche. Il discanto di Aaron e l'ugola di un soprano, poi, si alternano di composizione in composizione enfatizzando il senso drammatico di un disco autunnale e malinconico come da sempre i My Dying Bride ci hanno abituati, e nell'occasione ancora più profondo, intenso. Questo grazie anche alla partecipazione all'opera di Johnny Maudling - Bal Sagoth - il quale si occupa dei nuovi arrangiamenti badando al necessario, senza strafare, calandosi nell'universo emozionale della band inglese con umiltà e partecipazione. Un lavoro da camera, quindi, che accosta i doom-deathster a realtà consolidate come Dark Sanctuary ed Elend, ma personale, introspettivo, in cui è sempre evidente la loro poetica desolata e dolorante, romantica e decadente. Gradazioni ambient fanno il resto, coprendo 'Evinta' con un velo d'inquietudine quando le aperture orchestrali scemano verso la dilatazione sonora prima, nel silenzio dopo. Per diventare, infine, grandiosamente arte.