venerdì 18 aprile 2008

Il cinema secondo Hitchcock - di Francois Truffaut. 311 pg.

Dai più ritenuto - probabilmente a ragione - il più bel libro sul cinema, quest'opera risulta sicuramente tra gli apici delle bibliografia sulla settima arte. Pensato da Truffaut nel lontano 1967, il libro è una lunga conversazione che ripercorre la filmografia del regista inglese. Tantissime domande, appunti sul montaggio, sugli effetti speciali, sui tempi narrativi, sui mezzi utilizzati, curiosità varie sui successi dei film e dettagli curiosi sui risvolti delle riprese, sceneggiature comprate e mai diventate film, considerazioni sugli attori, tanto fine umorismo e molto altro che oltre al genio mettono in mostra anche molta vita privata di Hitchcock. Una sorta di biografia sia professionale, sia umana che investe quasi 50 anni di vita del regista di capolavori come "Psycho", "Intrigo Internazionale" e via discorrendo. Un'opera che santifica un grande del secolo passato che non godeva affatto di tutti i riconoscimenti ricevuti dopo la sua morte, ma anche un libro di supporto alla quasi ossessiva insistente azione di Truffaut nel mettere in risalto e ritenere indispensabile la filmografia del regista perlopiù snobbato dalla critica del tempo. Intuizioni, dibattito lucido e serrato ed una bellissima presentazione dello stesso regista e critico francese, poi, fanno da cornice ad un quadro di per sé già eccezionale. Un libro, passatemi la retorica, che non dovrebbe davvero mancare a nessun cinefilo che sia tale.