lunedì 11 febbraio 2008

Il Padrino parte III - di Francis Ford Coppola. Con Al Pacino, Andy Garcia, Diane Keaton, Joe Mantegna, Eli Wallach, Raf Vallone. Colore 168 min. Produzione Usa 1990.

Il terzo capitolo de "Il Padrino", praticamente il completo radicamento della "famiglia" all'interno di tutte le strutture del potere, ora anche in quella vaticana, ha una struttura mista che convoglia sia il dramma shakespereano, sia la tragedia greca. Mike, ormai, è una sorta di Re Lear che "muore" quando perde anche la figlia nel finale, uccisa al suo posto sulle scale del Teatro Massimo di Palermo. L'assassinio sembra sfaldare tutto il mondo dei Corleone, tutto l'impero costruito con sangue e denaro, come se la solitudine di Mike trovasse il suo drammatico epilogo, definitiva risposta e "ricompensa" del suo operato. Morirà poi solo, nella terra di suo padre, lì dove tutto ebbe origine, lì dove la storia trova la sua fine. Come un naturale ciclo dell'esistenza: nascita, vita e poi morte. Coppola, come già nella seconda parte, rende i Corleone partecipe della Storia, ora di quella italiana. Mike viaggia fino in Italia, si ritrova parte attiva di crimini e di misteri nostrani come il caso Sindona, l'omicidio Calvi e consolida il suo rapporto col Vaticano incontrando anche il Papa. Una terza parte visivamente pomposa, orchestrale, una rappresentazione spettacolare in cui si notano tutte le differenze di produzione, tra quelle inizio anni '70 e la presente agli albori dei '90. Esordio della figlia di Coppola, Sofia(oggi promettente regista), nella parte di Mary, figlia di Mike. Da tutti, effettivamente, considerata la parte minore della trilogia con una narrazione che accumula materiale(troppo) senza riuscire a districarsi tre le tante pieghe drammatiche della sceneggiatura. Anche se raffrontata alle numerosissime pellicole di genere risulta ancora e sempre un modello da seguire. A testimonianza di quanto il lavoro di Coppola, tirando le somme, sia tra quelli che saranno ricordati per sempre come tra i momenti più alti della storia della cosiddetta settima arte.
Sette nomination, nessun Oscar.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

anche questo è un lavorone e Coppola rimane il mio regista preferito (e ancora non ho guardato il suo ultimo!). Però è senza dubbio quello meno riuscito della trilogia, senza quell'atmosfera che avevo respirato per sei ore...

M.S. ha detto...

deboluccia la chiusura della saga di don vito. sofia attrice vinse il razzie award per questo film (poverina!); si è abbondantemente rifatta come regista.

Martin ha detto...

Penso che questa terza parte sia decisamente sottovalutata.
D'altronde non può essere una "colpa" quella di seguire due pellicole che si avvicinano molto al mio personale concetto di perfezione cinematografica.
Vista con la giusta prospettiva storica penso che si possa avere una più reale idea del suo valore intrinseco.
E poi, diciamolo, uscisse oggi qualcosa di paragonabile ci sarebbe da gridare al miracolo.

Approfitto dell'occasione per esprimerti l'apprezzamento per questo tuo spazio, vario e garbato.