giovedì 14 febbraio 2008

Alabama Thunderpussy - "Fulton Hill" - Relapse Records 2004.

Continua la coraggiosa ed apprezzabile politica della Relapse di mettere sotto contratto band che propongono un stile totalmente al di fuori dei canoni del mercato. Dopo i validissimi Zeke è il turno degli Alabama Thunderpussy, band di Richmond, Virginia, con già all'attivo diversi album ed una reputazione sempre in crescendo. Suonando un rock'n'roll classico ma fumoso, sporco e pesante, i riferimenti sono quelli soliti, dagli AC/DC ai Black Sabbath al southern rock. Quello che per certi versi rende caratteristica la proposta del gruppo è soprattutto la voce di Johnny Throckmorten, cosi cavernosa, roca ma abrasiva e furente che tende a trasportare le song verso profondi abissi ben oltre l'umana concezione. Cosa che purtroppo non si verificherà in futuro in quanto Johnny ha lasciato la band dopo le registrazione del disco. "Fulton Hill", comunque, è molto altro. Le sue ritmiche sincopate, la produzione sgraziata, le accordature degli strumenti talmente basse da sfiorare le fiamme dell'inferno e sprazzi di giri armonici costruiti in contemporanea dalle due chitarre che giustamente, come scritto nella presentazione del CD, hanno riminiscenza thinlizzyane, lo rendono un disco alquanto sinistro, possente, nonostante le aperture melodiche e la presenza di tanto in tanto di chitarre acustiche ed organo come nella migliore tradizione blues-southern("Three Stars"). La sola "R.R.C.C."(così come "Bear Baiting"), crea danni sia fisici, sia cerebrali. Animalesca, malefica, maldestra come un lupo mannaro ubriaco di Jack Daniels che si aggira per le strade con la bottiglia in mano. A tale furia non mancano episodi più ragionati e pacati come la semi-ballad "Alone Again" e l'acustica e malinconica "Do Not", o più diretti e lineari come la successiva "Lunar Eclipse" che sembra un brano scritto da Lee Dorian ed interpretato a suo modo dalla band: un riffone stoner/doom che martella la schiena spezzandola in due. Non c'è che dire, un grande disco. Solite istruzioni: accendete il lettore, chiudete la nonna e la sorellina nell'armadio, accostate il carrello dei liquori allo stereo, volume assordante, cagarsi sotto dallo spavento e che la musica vi benedica quando non ricorderete più niente ma vi sentirete maledettamente felici. That's the way i wanna rock n roll!!

Sito ufficiale

Recensione già pubblicata su Hardsounds.it

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