martedì 19 febbraio 2008

Al Primo Soffio di Vento - di Franco Piavoli. Con Primo Gaburri, Mariella Fabbris, Ida Carnevali, Alessandra Agosti. Colore 85 min. Produzione Italia 2002.

Un giorno d'estate nella campagna a ridosso del Lago di Garda. Una famaglia intera, ogni singolo componente vive la propria solitudine immerso in una vegetazione incontaminata e nella enorme casa padronale. Ombre e luci. Silenzi. Lunghi silenzi. Accompagnato da nenie melanconiche di Ravel e Satie, "Al Primo Soffio Di Vento" è una raccolta di fotografie, di cartoline e di un simbolismo mai esasperato. La macchina da presa quasi sempre fissa racconta una non-storia di esseri in combutta con se stessi mentre la giornata scorre via scandita dall'inesorabile scorrere del fiume. Un uomo perso nel suo studio tra libri, computer ed incubi. La moglie alla prese con una solitudine ancora più pressante; la figlia minore s'imbatte nel primo turbamento amoroso, quella maggiore "incatenata" al pianoforte mentre suona la colonna sonora del film; un vecchio nel suo letto aspetto la morte, una zia cerca ed invoca disperatamente un amore o un figlio perduto. Gli unici a combattere la solitudine sono i lavoratori extracomunitari che mandano avanti l'azienda. Si ritrovano sull'argine del fiume nel tardo meriggio a cantare ed a danzare mentre la terra lentamente beve il sole. Un film non facile, riflessivo e fisico allo stesso tempo che trasmette un dolce senso d'inquietitudine, una perturbabile visione bucolica, un controaltare continuo e snervante tra la bellezza e la tristezza dell'esistenza. Fotografato in modo splendido dallo stesso Piavoli è un film dal sapore antico, privo quasi del tutto di dialoghi. Lento nel suo flusso poetico getta nel finale le basi di un nuovo giorno, forse diverso dopo una notte tersa, immota, sorvegliata dalla luna piena mentre la casa ed i suoi abitanti cadono nel sonno. L'unico momento in cui tutti, forse, sono vicini gli uni agli altri.

3 commenti:

Martin ha detto...

Messa così sembra trattarsi di un film di Malick.
Peccato che di Malick ce ne sia uno solo...

Melina2811 ha detto...

Anche questo credo che debba essere un bel film, ma non l'ho visto.....

Shadowland ha detto...

@Martin:

i film di Malick hanno una costante voce off, una epicità di fondo, contesti storici ben delineati ed hanno soprattutto una sceneggiatura. Nel film in questione, invece, non c'è niente di tutto questo. Qualche contatto con il proporre la natura come parte fondamentale del film, ma contesto e concetto sono quasi agli antipodi. Poi è anche una questione id budget. Questo è un film a bassissimo costo.

@Melina:

è sicuramente un film particolare. Una predisposizione inopportuna potrebbe renderlo noioso ed inconcludente.