mercoledì 16 gennaio 2008

L'amico ritrovato - di Jerry Schatzberg. Con Francoise Fabian, Sam West, Jason Richard. Colore 110 min. Produzione GB/Francia/RFT.


Liberamente tratto dal bel libro omonimo di Fred Hulman, e sceneggiato da Harold Pinter, "L'amico ritrovato" del regista americano è un film importante, descrittivo ma non noziositico, commovente ma non lacrimevole, storico ma non commemorativo. E' un film sull'amicizia, quella senza compromessi, che si fa bella lontana dagli ideali, dalla differenza dei ceti sociali, lontana dal periodo storico ed immersa nell'innocenza di chi partecipa alla Storia vivendo e non subendo, anche quando, prima della separazione, con la guerra alle porte ed il nazismo che inizia ad espandere la sua malattia in tutta Europa, qualche segno di squilibrio s'intravede quando Konradin confessa il suo interesse per la nascente, sciagurata ideologia. E' un film sulla memoria, ma un film sulla memoria dell'uomo, sulla vita rimasta incompleta quando la vecchiaia ha già fatto pienamente il suo corso e non rimane che mettere a punto quanto il passato ha messo a soqquadro. E' la storia di Herny e Konradin, amici ai tempi del liceo che condividono letteratura, collezionismo e naturalismo, per poi ritrovarsi divisi dagli eventi nella Stoccarda degli anni '30. Henry, ebreo, partito per gli States nel 1932 agli albori della repressione, senza mai aver fatto ritorno in Germania, decide di farlo dopo 50 anni alla ricerca dell'amico che "ritroverà" in tutti sensi, con ambivalenza inaspettata, proprio nel liceo che frequentavano insieme. Un film non facile da raccontare considerato il tema, e non facile da gestire visti i continui rimandi tra presente e passato con l'uso funzionale del flash-back, ricostruzioni d'epoca ed uso di filmati tratti dai cinegiornali di allora. Una pellicola struggente, un film da camera, ma un film per tutti, stupidamente bistrattato dai circuiti televisi anche quando l'occasione è opportuna, che lascia da parte la retorica ed il sensazionalismo e rema dritto verso l'essenza grazie allo stile "rigido" e concreto di Schatzberg. Uno stile essenziale, alto quanto l'amicizia trattata(per Henry la separazione dall'amico è più drammatica che non l'avvento del nazismo), importante quanto la "congiura", fondamentale quanto il poter riabbracciare i genitori suicidi sulla loro tomba, lì dove ci sono gli ebrei sepolti in un cimitero comune, ma tombe appartate, nascoste, sepolte da piante e rami di alberi a voler dimostrare che l'orrore e l'antisemitismo non sono stati, ancora oggi, del tutto cancellati.

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